DUCATI TRIONFA ANCHE NELLA PROGETTAZIONE DELLA MOTO DEL FUTURO

«Tra questi ragazzi ci sono i nostri ingegneri del futuro. Possiamo dire che il team Ducati MotoGp dei prossimi 10 anni ha già tanti ragazzi formati». Nell’ultimo Gran Premio, in Qatar, Ducati ha monopolizzato il podio: i primi tre posti sono andati a piloti in sella a moto di Borgo Panigale. Nemmeno 24 ore dopo, nel quartiere generale di Bologna, Claudio Domenicali, amministratore delegato della Rossa, celebra un’altra vittoria: quella di studenti e studentesse di Ingegneria protagonisti, dall’11 al 15 ottobre, sotto l’insegna Unibo Motorsport, della competizione Motostudent 2023 nel circuito internazionale Motorland Aragón, in Spagna. Il team dell’Università di Bologna e della Fondazione Ducati con Nemesi, la moto elettrica progettata nei locali dell’ateneo, ha superato un’altra quarantina di giovani team «elettrici» in arrivo da tutto il mondo.

La Ducati elettrica

E pensare che, fino a un anno fa, in officina non era pronto neanche un pezzo del bolide elettrico. Nemesi ha prima superato le ispezioni tecniche e poi le prove dinamiche, arrivando in pole position e quindi vincendo la gara, oltre a diversi premi conquistati in serie (Best Innovation; Best Design; Best MS1; Best MS2, le prove dinamiche; Best Motostudent). «È stato vinto tutto», sintetizza Domenicali davanti ai cinque trofei in mostra per la foto ricordo. Per il numero uno di Ducati «è molto importante mettere di fronte gli studenti alla necessità di ottenere un risultato, perché poi la vita reale è questa: superare le difficoltà e imparare a lavorare con gli altri, oltre agli aspetti prettamente formativi. Si vive l’emozione della gara e in questo caso il risultato è stato fantastico». Non è stato scontato vincere, in ogni caso, come spiega Davide Bertozzi, chief technical officer del team Unibo-Ducati 2023, che svela anche come il team bolognese, in pieno fairplay, abbia aiutato altri team in gara, a partire da quelli più competitivi, alle prese con difficoltà operative. «Il motore scelto dalla competizione, che tutti i team devono usare senza poterlo manipolare, non era simpatico e durante la stagione di test ci ha fatto dannare parecchio, con tante notti insonni. Ma abbiamo trovato il set-up ottimale, alla fine», dice Bertozzi.

Nei sei giri della gara finale, per esempio, il motore elettrico non sarebbe potuto andare sempre al massimo, o non avrebbe retto, e quindi è stato scelto (con successo) di risparmiarlo qua e là. La sfida 2023-2024 sarà quindi ancora più impegnativa, per confermare tutti i premi vinti, ma Marco Bertuccioli, Cto già in sella per la stagione 2023-2024, assicura che ci si proverà di nuovo. «Raggiungere obiettivi vuol dire superare ostacoli che troviamo lungo il percorso, da soli si fa fatica. Questo è un esempio da portare avanti, ne vale la pena», chiude il rettore dell’Ateneo bolognese, Giovanni Molari.

2023-11-20T15:32:31Z dg43tfdfdgfd