Secondo tempo di giornata dietro a Jack Miller su Ktm, Maverick Vinales scalda il motore dell’Aprilia, è stato preso lo scorso anno per lottare per il titolo. «Sono andato fortissimo, sento la fiducia». La prima giornata della ripresa del campionato ha confermato l’alto livello delle moto italiane e la pericolosità del tracciato portoghese: bruttissimo incidente per Pol Espargarò, trasportato in ospedale a Faro con traumi al torace e alla colonna vertebrale.
Maverick, perché ha più fiducia quest’anno? «Perché la squadra è salita di livello. Vedo il potenziale giusto per lottare per ciò che inseguo da tempo».
Che cosa insegue? «Voglio prendermi il massimo in ogni situazione».
Com’è migliorata la moto? «Nell’accelerazione, è fondamentale per il mio stile di guida. Farà la differenza sul giro secco e partire davanti sarà importante, con le Sprint Race».
Ama il ciclismo, dove nasce questa passione? «Da mio nonno: mi prendeva a scuola e mi metteva in sella dicendo che dovevo pesare poco se volevo andare in moto. Pedalare mi rilassa, ne sento il bisogno».
Segue anche le corse, chi è il suo corridore preferito? «Remco Evenepoel (sarà la star del Giro d’Italia 2023 ndr), lo chiamano il pit bull, che è anche il mio soprannome. Perché ho una muscolatura esplosiva nella gambe».
Che cosa ha l’Aprilia di diverso da altre squadre? «Il modo di lavorare, qui vedo un’evoluzione e capisco dove stiamo andando. È molto motivante».
Un inizio fortissimo nella MotoGp con Suzuki e Yamaha poi anni difficili, si è dato una spiegazione? «A livello tecnico non era ciò che mi serviva. Un giorno ero primo e l’altro 15°, non capivo nulla. E nessuno sapeva spiegarmi. Mi hanno tolto la voglia. Qui in Aprilia invece c’è sempre una risposta a tutto».
Che capo è Massimo Rivola? «Dice la verità anche quando è scomoda. Se ho dubbi o se non mi sento bene parlo con lui, è sempre di aiuto. Giriamo anche in moto insieme».
Si sente in famiglia... «Una famiglia di gente che vive per le corse. Da altre parti vedevo più business, qui c’è passione vera, fame e voglia di vincere. Qui tutti, dal cuoco al cameriere si sentono importanti e utili».
Vincere avrebbe un sapore diverso? «Sarebbe la ciliegina sulla torta. Sono sicuro che possiamo farcela».
Con questo nome a scuola che le dicevano? «Niente, perché alla fine si sono abituati subito. E poi frequento gli stessi amici da 20 anni».
Ha visto il sequel di «Top Gun»? «Sono stato invitato a un’anteprima privata. Forse me la meritavo...».
Non sono troppe 21 Sprint Race? «In Superbike fanno Sprint Race, gara e gara 2. Saranno sabati movimentati».
Vinales appena arrivato in Yamaha batteva subito Rossi. Che ricordi ha? «Con Vale avevo un rapporto speciale. Era il mio idolo da bambino, è diventato un amico. Ancora oggi ci scriviamo. Da lui ho imparato molto».
Pronto per una stagione da Top Gun? «Prontissimo, l’inizio non è male. No?».
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