Il mercato dell'auto in Italia vive un altro mese di profonda crisi, dopo un agosto in affanno anche settembre non è da meno: appena 121.666 immatricolazioni, che valgono un -10,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante un periodo estivo che anche nella coda finale non ha riscosso molto successo, i primi nove mesi dell'anno valgono per il momento una crescita complessiva del +2,1% - in paragone all'anno scorso - grazie a 1.202.122 unità. Meglio, invece, non scomodare l'ultimo periodo pre-pandemia perché il raffronto è veramente amaro: -18,1%. Osservando le case auto fa rumore il tracollo di Stellantis, anche se la Fiat Panda resta regina del mercato.
Il Presidente di UNRAE Michele Crisci ha detto: “È fondamentale definire al più presto sia la strategia europea per il settore automotive nel suo complesso, sia quella che il Governo italiano intende adottare per accompagnare la transizione con un piano di sostegno pluriennale, per dare certezze a consumatori e imprese nelle loro scelte di acquisto. Bisogna partire subito – prosegue Crisci – a lavorare su un tema rilevante che solleviamo da anni: la necessità di una riforma fiscale per le auto aziendali, chiedendo che detraibilità dell'IVA e deducibilità dei costi siano parametrate alle emissioni di CO2 e il periodo di ammortamento sia ridotto a 3 anni; misure che devono essere realizzate tramite i Decreti attuativi della Delega Fiscale”.
Nel mese appena concluso le auto elettriche hanno registrato un aumento a doppia cifra rispetto al 2023 (+29%), collocandosi al 5,2% del totale, anche se parliamo di volumi sempre molto bassi: da 4.989 a 6.437 unità. Le ibride plug-in sono invece calate del 25,5% nel mese attestandosi al 3,4% di quota (da 5.553 a 4.136 unità) e le ibride hanno conservato la loro posizione: da 54.792 a 53.975 unità, -1,5%.
Le auto a benzina sono scese del 23% (da 40.600 unità nel 2023 a 31.260 unità a settembre scorso), attestandosi intorno al 25,4% di quota e le diesel hanno perso il 27,3% (da 21.493 a 15.634 unità; la quota di mercato si è fermata al 12,7%). Le auto a GPL hanno guadagnato il 2,9% (sono passate da 11.121 a 11.447 unità) e quelle a metano sono praticamente sprofondate: appena 9 esemplari immatricolati.